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iPad. Occhio alla rivoluzione verde

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Steve Jobs l’ha presentato come il nuovo oggetto delle meraviglie in casa Apple, destinato a rivoluzionare il mondo dell’information technology. Ma quanto è verde la rivoluzione promessa dall’iPad?

Certamente i presupposti per un futuro ecocompatibile ci sono tutti, a partire dalla grande quantità di carta che il nuovo apparecchio made in Cupertino permetterà di risparmiare, leggendo libri e giornali su supporto elettronico.

Secondo uno studio dello svedese Royal Institute of Technology abbandonare la carta conviene, purché questo sia accompagnato da una grande attenzione alla tossicità dei componenti utilizzati, da efficienti programmi di riciclo degli apparecchi, da una lunga durata del prodotto e dalla sua efficienza dal punto di vista energetico. Tutti punti che iPad soddisfa in modo più che sufficiente.

Vetro e display sono infatti privi di mercurio e arsenico, non c’è traccia inoltre di ritardanti di fiamma e PVC, mentre la custodia è di alluminio e vetro riciclabili. Anche l’imballaggio è quasi interamente riciclabile ed è composto almeno per il 33% da cartone ridato a nuova vita.

L’iPad è dotato di una batteria al litio che garantisce un accurato dosaggio dei consumi, con una durata di circa 10 ore, ed è in grado di ricaricarsi fino a 1.000 volte, mantenendo l’80% della sua capacità originaria su un ciclo di vita previsto di 5 anni. Bisogna fare attenzione, però, a utilizzare la tecnologia IPS di cui è dotato lo schermo, che garantisce una maggiore qualità dell’immagine, ma diminuisce molto le prestazioni della batteria.

L’iPad dovrebbe rientrare anche nel programma di riciclo Apple (www.apple.com/recycling/) anche se attualmente non è presente tra i prodotti segnalati.

Un avvertimento sul nuovo apparecchio Apple lo lancia invece Greenpeace, preoccupata della smisurata crescita di server e data center, che con la diffusione dell’iPad riceveranno sicuramente un’ulteriore spinta in avanti, rischiando così di vanificare i vantaggi ottenuti dall’eliminazione della carta.

Una precisazione, infine, va fatta rispetto agli ebook reader, apparecchi che utilizzano invece la tecnologia e-ink (http://it.wikipedia.org/wiki/E-ink), piuttosto diversa rispetto a quella impiegata dal congegno Apple, in quanto non basata sulla retroilluminazione a Led.

Questo rende da una parte l’iPad ancora meno efficiente rispetto ad essi e dall’altra poco competitivo rispetto ai libri nella lettura prolungata, che richiede un minore affaticamento possibile dell’occhio. Siamo sulla buona strada insomma, ma di certo Apple può ancora migliorare.

Fonte: www.lifegate.com



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